Il risparmio energetico comincia dal vetro.

Che vetro scegliere per le proprie finestre? In cosa si differenziano le varie opzioni? Che tipo di vetrocamera è più adatto alle mie esigenze?

È da poco trascorso un altro Natale senza neve. Siamo a metà gennaio, ma le temperature sono pressoché primaverili. Questa situazione, un tempo anomala, sta diventando la norma. Chi odia l’inverno può essere soddisfatto. Il riscaldamento globale, tuttavia, è una realtà inconfutabile, che ci pone davanti alla sfida di un consumo energetico più efficiente. Ciascuno di noi può contribuire, nel suo piccolo, al bene del nostro pianeta. Una delle chiavi del successo consiste nel risparmio energetico. Puntiamo su di esso nelle nostre case. Cominciamo dalle finestre e, per la precisione, dai vetri.

Sul mercato sono disponibili vari tipi di finestre, che si differenziano, tra le altre cose, per il numero di camere della vetrocamera.

 – “Senza dubbio, il vetro ha un’influenza di primaria importanza sui parametri tecnici della finestra, poiché occupa la superficie più grande. Chi cerca di ridurre i costi di riscaldamento, pertanto, dovrebbe investire in un “vetro adeguatamente caldo” - consiglia Mirosław Furtan, direttore per la produzione di Drutex S.A.

Maggiore è il numero di camere tra le lastre di vetro, migliore sarà il coefficiente di trasmittanza termica (perdita di calore). In questo modo, nei mesi invernali, potremo ridurre notevolmente le spese di riscaldamento. Oltre a ovvi vantaggi economici a livello di risparmio, anche l’ambiente ne trarrà beneficio. Queste informazioni, ovviamente, sono molto sintetiche. La scelta del coefficiente di trasmittanza termica U, infatti, è un po’ più complessa di quanto si creda.

Nella scelta della finestra occorre fare attenzione a non confondere i parametri tecnici dell’intera finestra con quelli dei suoi elementi. Il coefficiente di trasmittanza termica U, che definisce quanto un dato elemento sia “caldo”, viene riportato con vari indici nelle descrizioni tecniche. Ad esempio, la sigla Uw indica il coefficiente dell’intera finestra, mentre Ug quello del solo vetro. Proprio per questo è importante leggere correttamente la specifica tecnica delle finestre. Le finestre provviste di un vetro caratterizzato da un buon coefficiente Ug (ossia quelle provviste del cosiddetto “vetro caldo”) non hanno necessariamente un coefficiente Uw generale altrettanto soddisfacente. Il vetro, infatti, non è l’unico elemento significativo per il risparmio energetico. Gli altri elementi del serramento e le sue dimensioni sono altrettanto importanti.

“Ricordiamoci del fatto che anche il vetro e il profilo migliore possono essere combinati in modo tale da far sì che il prodotto finale non svolga adeguatamente la propria funzione. Pertanto, vale la pena di scegliere una finestra prodotta da un’azienda esperta, in grado di garantire una produzione accurata e pienamente professionale” - aggiunge M. Furtan.

Che finestre scegliere? Che tipo di vetrocamera è ritenuto più adatto per i vari tipi di fabbricati? Le finestre con vetrocamere singole sono consigliate nel caso dell’edilizia più datata, ossia gli edifici costruiti negli anni 80 e nei decenni precedenti. Il tipo di isolamento e ventilazione adottato più frequentemente in questi fabbricati fa sì che le vetrocamere doppie non siano la scelta migliore. Tuttavia, se costruiamo una nuova casa, è bene acquistare finestre con un vetro aggiuntivo, capaci di raggiungere un coefficiente di trasmittanza termica inferiore a 1,0 W/m2K (come ad es. le finestre Iglo Energy offerte dalla DRUTEX).

Le finestre a 3 vetri sono la soluzione tipica nelle cosiddette case passive, ossia in quegli edifici il cui consumo energetico durante l’uso è ridotto al minimo - inferiore a 15 kWh/(m²·anno).

“Il profilo a 7 camere ha uno spessore di oltre 80 mm, pertanto può accogliere senza problemi una vetrocamera doppia. Il numero di camere influisce anche sulla distanza tra le lastre di vetro. Più sono grandi, meglio è. In questo caso, infatti, è possibile ridurre il coefficiente Ug, migliorando i parametri della finestra”  - spiega M. Furtan.

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